L’impresa familiare e le sue caratteristiche
L’impresa familiare è un istituto giuridico che regola i rapporti che nascono in seno a una impresa ogni qualvolta uno o più familiari dell’imprenditore prestano la loro opera in modo continuativo nella famiglia o nell’ impresa.
La circostanza che un soggetto titolare di una impresa individuale svolga la propria attività con la collaborazione di un familiare è molto frequente. La regolazione di tali rapporti è spesso affidata ad accordi “di fatto” tra i componenti il nucleo familiare.
La legge, e precisamente l’articolo 230 bis codice civile, con la previsione dell’impresa familiare offre invece una soluzione giuridica per disciplinare compiutamente tali rapporti.
L’impresa familiare è costituita dall’imprenditore, che di regola è il fondatore e al quale spettano le decisioni di ordinaria gestione, dal coniuge e/o dai parenti entro il terzo grado e dagli affini entro il secondo grado; possono far parte dell’impresa familiare anche i figli adottivi e i figli naturali.
Con l’entrata in vigore della legge sulle unioni civili e la convivenza (Legge 20 maggio 2016, n. 76) fra i familiari che possono prestare collaborazione nell’impresa familiare rientrano altresì il soggetto “unito civilmente” e il “convivente di fatto” (art. 230 ter c.c.).
I familiari hanno diritto al mantenimento in rapporto alle condizioni economiche della famiglia, alla partecipazione agli utili, ai beni acquistati con gli utili e agli incrementi dell’azienda; tali diritti non sono invece riconosciuti a eventuali collaboratori legati da altri vincoli.
La formazione di un’impresa familiare
L’impresa familiare non è una società né un ente giuridico distinto dall’imprenditore.
L’atto c.d. di “enunciazione di un’impresa familiare “ ha una funzione eminentemente fiscale, in quanto consente di dare evidenza all’Agenzia delle Entrate della percentuale di ripartizione degli utili dipendenti dalla impresa del titolare che è, e resta, una ditta individuale.
La disciplina fiscale richiede un ulteriore requisito al lavoro svolto dai familiari: la collaborazione fiscalmente rilevante deve essere “continuativa e prevalente” rispetto a qualsiasi altra attività lavorativa del collaboratore.
Il notaio, chiamato ad autenticare e registrare gli atti enunciativi di impresa familiare, può fornire informazioni utili sulle regole generali dell’istituto e può dare assistenza per la formazione dell’atto, al fine di redigere le clausole più adeguate al caso concreto.